Sui siti di incontri per adulti tutti cercano il racconto perfetto. Quello che ti fa sentire un brivido lungo la schiena e ti lascia con il respiro corto. Ma quale tecnica funziona meglio? Quella di raccontare ogni dettaglio in modo esplicito o quella di lasciare qualcosa all’immaginazione?
Ebbene, dopo aver parlato con tanti lettori accaniti (e sì, anche qualche autore che ho conosciuto proprio commentando una sua storia particolarmente riuscita), ho scoperto che spesso è ciò che NON viene detto a creare la vera magia. La frase interrotta al momento giusto. Il paragrafo che finisce con i puntini di sospensione. Il gesto appena accennato che lascia intuire cosa succederà dopo.
È come quando Lucia, la mia amica che lavora in quella galleria d’arte super snob ma poi è la prima a ridere alle battute sconce, mi ha detto: “I racconti dove mi dicono esattamente ogni cosa mi annoiano. Quelli che mi fanno immaginare, invece… mamma mia!”
I momenti in cui il non detto diventa irresistibile
Giorgio, barista di professione e grande lettore di racconti piccanti, mi ha raccontato che la cosa che lo eccita di più è quando l’autore lascia intuire ma non descrive esplicitamente:
“C’era questo racconto in cui lei entrava in bagno mentre lui faceva la doccia. L’autore ha scritto solo ‘Si è inginocchiata davanti a lui. L’acqua le bagnava i capelli mentre alzava lo sguardo…’ e poi è passato alla scena successiva! Quel salto mi ha fatto impazzire più di mille descrizioni dettagliate.”
- Le omissioni strategiche funzionano alla grande quando si tratta di creare tensione. “Mi piacciono i racconti dove non viene mai descritto il volto della persona,” dice Fabio, ingegnere con la passione per le moto. “Così posso immaginare chi voglio!”
- La tecnica del racconto interrotto proprio sul momento clou è quella che secondo Alessandro (il mio amico personal trainer con quella risata contagiosa) crea maggiore dipendenza. “Ti ritrovi a rileggere il finale dieci volte, come se potesse magicamente apparire qualcosa in più!”
Perché funziona così bene?
La nostra mente adora completare i puzzle. Quando leggiamo una storia su un sito di incontri e troviamo una parte mancante, il nostro cervello si attiva per riempire quello spazio vuoto. E lo fa con le immagini e le sensazioni che per noi sono le più eccitanti in assoluto.
“È come se l’autore mi desse il permesso di co-creare la storia,” spiega Marta, impiegata di banca di giorno e scrittrice di racconti piccanti di notte. “Se scrivessi ‘e poi hanno fatto sesso per ore’, sarebbe banale. Se invece scrivo ‘si chiuse la porta alle spalle, slacciandosi lentamente la cintura…’ e poi passo alla mattina dopo, il lettore può immaginare esattamente ciò che più lo eccita.”
I maestri della sottrazione
Sul mio sito di incontri preferito c’è un autore che si fa chiamare “L’invisibile”. I suoi racconti sono pieni di spazi bianchi, momenti non raccontati, dialoghi troncati. Ed è uno degli autori più seguiti!
“Ho iniziato a scrivere così per pigrizia,” mi ha confessato durante una chat privata. “Non avevo voglia di descrivere ogni singolo momento. Poi ho visto che più toglievo, più piacevo.”
È la prova che a volte, nei racconti spinti, meno è decisamente più. Il piacere del non detto è come un regalo che l’autore fa al lettore: lo spazio per inserire le proprie fantasie più segrete.
Tu cosa preferisci? I racconti che ti dicono tutto o quelli che lasciano spazio alla tua immaginazione?
P.S. Ho provato a scrivere un racconto usando questa tecnica… ma te lo racconto solo se me lo chiedi! 😉